Ivana. Ho conosciuto Ivana tramite i giornali e internet quasi 3 anni fa. 

Mi sono chiesta da subito come potesse una donna far combaciare gli impegni familiari con la corsa… o meglio quel tipo di corsa che Ivana ama praticare: in 21 volte Donna abbiamo visto Ivana intenta a correre 21 mezze maratone di fila, in Rexist Run invece Ivana ha attraversato l’Italia settentrionale da ovest ad est percorrendo 700km in 8 giorni, poi nel 2016 l’abbiamo seguita in 909 km fatti  in 12 giorni da Milano a Bruxelles (tutte sfide fatte con finalità benefiche).

Ecco quindi mi chiedevo: “ma come fa?”   Io faccio fatica ad incastrare i miei “allenamenti” (che confronto ai suoi non so neanche se posso chiamarli così!) con gli impegni di lavoro, le bambine, la scuola, cucinare e la casa!!

Per me è rimasto un mistero per quasi tre anni. Poi un giorno ho avuto la fortuna di conoscerla di persona.

Un’ora passata insieme a pranzo in cui non riuscivo a non fissarla da quanto è bella. Un’ora passata insieme in cui lei chiedeva a me che cosa facessi nella vita, mentre ero io quella che aveva mille domande da fare…

Dopo questo incontro ammetto che ero confusa. Abbiamo parlato di figli (tra l’altro abbiamo scelto lo stesso nome per una delle nostre due figlie), di vita, di trascorsi… e pochissimo di corsa.  Continuavo a chiedermi come fosse possibile che si svegliasse tutti i giorni al mattino alle 5.30 per andare a correre, tornasse a casa per dedicarsi al risveglio della famiglia e, dopo aver portato a scuola i figli (ne ha 3), andasse anche a lavorare (Ivana insegna ai giovani che cosa significa “allenarsi per il futuro” in un progetto di alternanza scuola – lavoro). Inoltre mentre parlavamo, lei (oltre che bellissima e lo dico ancora una volta) era serena, solare, quasi rilassata e per nulla stanca.

Il mio stato confusionale nei suoi confronti è durato così per quasi tre settimane. Il 15 maggio Ivana mi invita alla conferenza stampa per il suo nuovo progetto: la White Ultra Run. (seguite questa avventura sulla sua pagina Facebook)

Contenta di rivederla, dell’invito (in fondo è stata la mia prima conferenza stampa), della giornata di sole… mi presento alla Canottieri Milano, con un blocchetto di appunti pieno di domande.

Ad aspettarla c’erano giornalisti, personaggi dello sport, atleti, amici e il suo Team.

La White Ultra Run sarà una nuova avventura che partirà il 31 maggio da Chamonix per arrivare a fare, senza interruzioni, 330 km con 8800 mt di dislivello, entro 90 ore. La corsa sarà attorno al Monte Bianco, partenza e arrivo quindi a Chamonix (come per la celebre Ultra Trail du Mont Blanc) ma il percorso scelto da lei sarà interamente su strada (come il Tour du Mont Blanc). Una corsa mai fatta prima.

Ivana ne parla. Spiega che per una volta vuole fare una gara per se stessa, per mettersi in gioco come atleta. Racconta come mangerà e dormirà (al massimo 1,5 ore di pausa quando sarà stanca o quando verrà stabilito dai medici che la seguiranno. In questa pausa si laverà, mangerà e dormirà).

Ci spiega come farà a gestire la privazione del sonno, l’alimentazione (lei non ama gli integratori). Ci spiega che il suo Team si dividerà in 2 gruppi che si alterneranno ogni 8 ore seguendola in camper: medico, fisioterapista, tecnico. Ci parla delle scarpe e dell’abbigliamento. Ci parla di resilienza, dell’amore per la montagna, del freddo che ci sarà di notte, della sana follia che la contraddistingue, del limite fisico e mentale a cui andrà incontro.

Parla, risponde alle domande, sorride.

Finita la conferenza stampa, le rubo 2 minuti per salutarla e farmi promettere che quando tornerà verrà a correre con il nostro gruppo Never Give Up running e poi scappo.

Scappo letteralmente. Ho bisogno di pensare a quello che ho sentito ed ho visto. La forza di Ivana è qualcosa di inspiegabile, di grande, di tangibile.

Avrei voluto chiederle ancora una volta il perchè di una sfida così al limite… Ho chiuso gli occhi e il pensiero è tornato ad Ivana mentre lo raccontava durante l’intervista.

Non sono state le sue parole a toccarmi… erano i suoi occhi, il suo modo di essere, il suo forte desiderio di essere già lì a correre.

Quando si è vicini a qualcuno di così coinvolgente, si ha paura, ma allo stesso tempo si rimane affascinati da tale forza. Ivana è così: una forza della natura. Una super donna. Una bellissima creazione, in cui femminilità, amore per lo sport estremo, resilienza e grande senso della famiglia convivono ora alternandosi ora fondendosi insieme.

Forza Ivana! Sappi che anche noi ti seguiremo!!! Ora è il momento di fare ancora l’atleta… e chissà se sarà davvero l’ultima volta.

 

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