Questa volta sarà difficile scrivere seguendo una logica.. proverò a farlo almeno seguendo un ordine cronologico.

Innanzitutto devo ringraziare Lidia e Marco: senza di loro non avrei partecipato alla staffetta della Milano  Marathon 2017 del 2 aprile 2017.

Venerdì sono andata a ritirare i pettorali per le 2 squadre di Never Give Up running: il nuovo Village in P.le Carlo Magno era davvero allestito bene. Finalmente, per la prima volta a Milano, non sono scappata via dopo aver recuperato l’occorrente per la gara, anzi ci sono tornata anche il sabato per rivedere meglio alcuni stand.

Sabato ho anche avuto fortuna: oltre ad incontrare amici come Paolo di Verde Pisello, Roberto Nava, Manuela delle Wir e Silvio Omodeo, ho conosciuto Carlotta (Running Charlotte), Giuseppe Tamburino e avuto modo di fare i complimenti per il Village a due organizzatori di RCS Sport.

Piena di entusiasmo per il pomeriggio, mi sono presentata insieme a Vincenzo (la mia dolce metà) alle 19.30 in una pizzeria dove alcuni amici di Torino ci stavano aspettando: non mi era mai capitato di stare a tavola con ben 11 maratoneti!

La serata è stata davvero piacevole: piatti di pasta, birra e continue domande rivolte ad Elena (una donna non solo tosta ma super simpatica!) su che cosa fosse meglio mangiare per evitare di rimanere bloccati dal 30° km in poi.

L’entusiasmo delle persone a tavola era tangibile: molti di loro erano alla loro prima maratona e ci si scambiava pareri su qualsiasi argomento… ma la cosa che più mi ha affascinato era la loro emozione, la tensione che cercavano di nascondere con risate e chiacchiere.

L’emozione degli amici di sabato sera non è sparita andando a dormire. Dopo averli salutati ho pensato che esattamente 365 giorni prima anche io ero nella loro stessa situazione e così domenica mattina mi sono presentata alla fermata della metropolitana di Palestro come se fossi tornata indietro nel tempo.

Il mio cervello ha ripercorso quello che avevo provato l’anno scorso: gli spazi divisi per gli atleti, i servizi di sicurezza con le loro postazioni, gli spogliatoi, il deposito borse… ma.. soltanto quando, appesa ad una transenna accanto alla partenza, ho sentito l’inno nazionale e lo speaker che iniziava il conto alla rovescia, il mio cuore è esploso! L’emozione di Milano 2016 e di New York (le mie maratone del 2016) mi ha travolto e in quel momento ho capito che cosa significa prepararsi per una maratona, perchè lo si fa e perchè lo si vuole fare ancora, ancora e ancora.

Ho cercato tutti gli amici in mezzo alla folla: alcuni sono riuscita a salutarli, ma non tutti. Ma il mio pensiero era con loro… e lo è stato per tutta la gara.

Trenta minuti dopo iniziava la staffetta della Milano Marathon: le due squadre di Never Give Up running erano cariche, emozionate e prontissime!

Il tempo ci ha regalato una giornata senza pioggia e a tratti calda. Tutto il resto lo hanno fatto gli amici: Vincenzo, Filo,Desy, Pio, Andrea, Clara, Marco hanno dato il massimo, correndo “come se non ci fosse un domani”… ed è per questo che tutti alla fine eravamo contenti e soddisfatti.

Non ci sono parole per descrivere l’atmosfera che si crea quando si fanno gare a staffetta: ci si aspetta, ci si incoraggia, ci si cerca e ci si rincorre! E’ davvero fantastico pensare che la corsa possa essere anche un vero gioco di squadra.

Foto, sorrisi, pacche sulla spalla, sudore, divertimento, attese, incitamenti, risate, camminate tra una frazione e l’altra: ecco che cosa mi ha regalato Milano domenica!

… dimenticavo: non mi era mai capitato di fare da lepre (tra l’altro senza saperlo) e soprattutto di esserlo per un amico. Giovanni ha così fatto il suo personal sui 10 km (e direi anche sugli 11!!). Mitico Gio! (però la prossima volta mi guarderò le spalle! ahaha)

 

Foto Village Milano Marathon

 

 

Foto Maratoneti Milano Marathon 2017

 

Foto staffetta Milano Marathon 2017 (le foto con il logo Never Give Up running sono di Thatiana)

 

 

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